Giornata della Dante 2014 - Il Campanile Enna

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Giornata della Dante 2014

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Un amore anni '50

Il 26 giugno 2014 celebrata La Giornata della Dante 2014 con la presentazione del libro di Enrico Aniso : "Un amore anni '50" basato sull'epistolario intercorso tra Cesare Aniso e la futura moglie Anna Maria nel 1955.
Questa scelta è stata determinata dal fatto che nelle lettere pubblicate, oltre la storia d'amore tra i due protagostisti, emerge uno spaccato dell'Enna di quegli anni.

Dalla premessa del libro del figlio Enrico:

" Questa è una storia autentica, ambientata in Sicilia negli anni '50, tratta da uno scambio epistolare tra due giovani conosciutisi ad Enna e costretti, quasi subito, a separarsi.
Una testimonianza vera di un amore che, a dispetto delle difficoltà del tempo, faceva sognare i due giovani nonostante la lontananza. Il tutto in un contorno di una regione che ancora non si era rialzata dal dopo guerra, ma dove i protagonisti fanno di tutto per darsi da fare, magari costruendosi le opportunità per passare pochi giorni insieme. Cesare, 21 anni, era un ragazzo caparbio, orgoglioso e maturo, in quanto era cresciuto rapidamente a causa della prematura morte del padre e dalla necessità a soli 16 anni di aiutare la mamma e altri fratelli. Viveva ad Enna, la più piccola, arroccata e dimenticata tra nove province siciliane e questa condizione gli stava molto stretta. I - un gruppo di amici era comunque riuscito ad organizzare qualcosa di innovativo per l'Enna di quei tempi, ma quando conobbe la Anna fu pian piano distolto da quegli intenti e si riversò totalmente nel costante sogno di dividere la vita con lei.
Lei, Anna Maria, era una ragazzina molto vivace e brillante. Aveva passato la sua infanzia spostandosi con la famiglia da un capo a altro dell'Italia, in quanto il padre, finanziere, veniva spesso trasferito di città in città.
L'adolescenza l'aveva iniziata a Treviso, ma la madre, messinese, desiderava molto rientrare in Sicilia. Così quando proposero un trasfrerimento ad Enna al maresciallo ormai prossimo alla pensione, egli accettò di buon grado. Decise tuttavia che Anna Maria si sarebbe di diplomata a Messina, città più moderna di Enna, dove aveva l'appoggio dei nonni. I genitori, del resto, progettavano di trasferirsi definitivamente nella città dello stretto una volta che il maresciallo sarebbe andato in pensione.
Anna Maria, comunque, andava spesso dai genitori ad Enna e Cesare non solo la notò, ma fece di tutto per farsi notare, come quando si appostava ad un tavolino di un bar solo per guardarla mentre andava a fare la spesa.
Nell’estate 1954 quindi, i due si conobbero, e tra di loro scoccò la scintilla di un amore che avrebbero continuato ad alimentare con le loro lettere.
La costruzione , consolidazione e definizione del loro rapporto sta infatti tutta in queste lettere perche i due si separarono molto presto, già da settembre e le occasioni per vedersi furono mollo poche. Ma quale costanza e perseveranza nello scriversi! Un filo di pensiero che li univa con i loro lunghi scritti a dispetto delle difficoltà materiali e di mentalità della Sicilia dell'epoca. Loro però cercarono nelle loro lettere di essere sempre di stimolo l'uno con l'altro, tentando di costruire un minimo di indipendenza economica che permettesse loro di «posarsi.
Circa 1500 lettere con le quali hanno costruito il loro comune destino.
Adesso che, dopo aver vissuto una vita insieme, non ci sono più, io, che ne sono il figlio, mi sono chiesto per lungo tempo se leggere queste loro lettere fosse come profanare il loro amore. Ma alla fine ha ha prevalso l'idea che se mia madre le aveva sempre conservate con cura, sicuramente voleva che fossero una testimonianza. Ed oggi, che ho finito il lungo lavoro di catalogazione e lettura, sono grato a lei i he le ha custodite perché, non solo mi ha fatto conoscere una vera storia d'amore, ma con queste lettere i due hanno lasciato uno spaccato di vita di line anni '50.
Oggi nell'era della tecnologia, dei messaggi istantanei, dove tutto e vicino o raggiungibile senza nessuno sforzo, fa impressione vedere come due ragazzi riuscivano a tenere in vita il loro amore pur potendo solo inviare delle lettere che, a dispetto dei tempi moderni, venivano consegnate uno o due giorni dopo. Anche una telefonata non era cosa semplice, non solo perchè non tutti avevano il telefono, ma anche perché le interurbane non riuscivano sempre ed inoltre bisognava darsi appuntamento ai centralini II messaggio più rapido era il telegramma, ma, oltre che costoso, Anna Maria doveva prima essere autorizzata a riceverli. Le stesse lettere, inizialmente, Cesare era costretto ad indirizzarle ad una zia.
In ogni caso, pur con tutte le difficoltà de tempi, i due ci insegnano che quando si crede nell'amore in modo serio e convinto, ogni difficoltà può essere superata.
Un discorso a se merita il secondo capitolo che si distacca dallo schema delle lettere per essere incentrato tutto sull'autobiografia dell'infanzia e dell'adolescenza di Cesare, il quale volle rendere partecipe la sua fidanzata di ogni piccolo o grande avvenimento che aveva segnato il tempo in cui non si conoscevano.
Questo racconto è uno splendido spaccato della vita convulsa in una piccola città dagli anni '30 alle soglie degli anni '50, passando quindi dall'Italia fascista, alla guerra ed all'immediato dopoguerra.
Nella storia d'amore questo flashback assume importanza per il desiderio di Cesare di mettersi a nudo, svelando ogni piccolo aspetto che lo aveva segnato nel suo percorso. Non è un racconto, infatti, in cui egli si vanta solo dei suoi pregi ma, al contrario, mette spesso in luce suoi difetti e gli errori che ha commesso.
Spero che il lettore apprezzi di ritrovare all'interno di questo romanzo epistolare, un racconto che, solo apparentemente, si discosta dalla storia d'amore tra i due giovani ma che, in realtà, ne è parte intettante, non solo perché si tratta della storia di uno dei due protagonisti, ma perché le confessioni di Cesare aumentarono notevolmente quel senso di tenerezza che Anna Maria provava per quel ragazzone  che, in fondo, aveva della bontà e sani principi.

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