La famiglia Sfalanga - Il Campanile Enna

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La famiglia Sfalanga

Araldica

L'antica e nobile famiglia

.
Sfalanga


in Castrogiovanni

post inserito il 30 marzo 2014, documentazione Antonio Falanca,
editing F. Emma. © www.ilcampanileenna.it

Sfalanga ramo di Castrogiovanni

Sfalanga ramo di Messina


Questa pagina della sezione araldica è stata realizzata grazie al contributo di Antonino Falanga che oggi vive a Lecco, ma nato a Messina è un discendente dalla famiglia Sfalanga di origini Ennesi. La famiglia Sfalanga (la perdita della S è relativamente recente a partire da  Michele Falanga, nato nel 1782,  figlio di Pietro Sfalanga, nato nel 1710) fu una nobile famiglia di Castrogiovanni che diede i natali a illustri personaggi che rivestirono importanti cariche nella città e furono baroni di Pollicarini. Tra gli Sfalanga ricordiamo Pietro, parroco di San Tommaso, di cui oltre l'effigie, ritroviamo alcuni sonetti nel libro "Storia di Castrogiovanni" di Padre Giovanni cappuccino di cui fu coetaneo e fu autore dell' operetta drammatica "Il mercadante fallito, ovvero il martirio del glorioso apostolo ed evangelista San Matteo" pubblicata nel 1717. Va sottolineata pure la figura di Michelangelo, ricordato ed esaltato per le sue virtù da Padre Giovanni cappuccino. I rami ennesi degli Sfalanca si sono estinti, ma è a tutt'oggi fiorente il ramo trapiantato a Messina.   

Descrizione dello Stemma:
Ramo di Castrogiovanni
- di rosso,
- al castello merlato d’oro  aperto e sinistrato da un leone dello stesso
– titolo barone.



Michelangelo Sfalanga (fig.1)
(da Padre Giovanni cappuccino,
"Istoria di castrogiovanni)


Don Pietro Sfalanga,

nel libro di
Padre  Giovanni cappuccino
"Istoria di Castrogiovanni"

Nobile e illustre famiglia originaria di Castrogiovanni.

Lo studioso e storico Minutolo da per ceppo della dinastia Falanga un Melchiorre che ha diede alla luce un Bartolomeo castellano di Noto e Castrogiovanni (1454) , avo del dominus Signorello e donna Diana La Cappera il cui figlio Melchiorre fu castellano (destituito dalla carica da Giuseppe Grimaldi signore di Valguarnera, 1586), segreto e capitano di giustizia della città di Castrogiovanni (1552), procuratore della città di Palermo, già procuratore del collegio di S. Francesco d’Assisi (1547).
A quest’ultimo, con giuramento avvenuto a Messina il 7 Agosto 1558, fu concesso da Agata La Cappera, per donazione agli atti di Not. Mariano la Perna di Castrogiovanni (4 Agosto 1578), il feudo di Scarpello situato in Val di Noto, territorio di Lentini, che apparteneva per antico possesso a Blasco Alagona. Di tale investitura si trova traccia nei documenti storici su Giovanni Paolo la Cappera, quale marito di detta Agata, che prese possesso del feudo agli atti di Not. Giacomo Meli di Lentini il 29 maggio 1552.

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A Melchiorre da Castrogiovanni e donna Giacoma Jacopella a lui moglie, successero quale figli, Giovanni Tommaso Barone di Scarpello, successivamente I° Barone di Pollicarini, Giuseppe e Antonina.

1) Giovan Tommaso contrasse matrimonio con Angela Milano Baronessa del feudo di Pollicarini (1581). Tale feudo fu donato ad Angela Milano in Falanga dal Magnifico Nicolò, suo fratello, investendosi il 7 Febbraio 1583. Da quest’unione nacque Maria Falanga che si investì del feudo di Pollicarini e suoi marcati il 18 Marzo 1586, per donazione fattele dalla madre Angela.
Si reinvestì nel territorio di Lentini il 24 Marzo 1601 per la morte di Filippo II e successione di Filippo III. Qualche mese dopo, il 26 Giugno 1601 nel territorio di Lentini, si investì del feudo di Scarpello quale erede del fu Melchiorre Falanga di lei avo paterno, in vigore di testamento agli atti di Not. Giovanni Domenico Variano (23 Luglio 1587).

Maria contrasse matrimonio, portando detti feudi secondo le procedure di investitura del Regno, con Massimiano Petruso figlio ultrogenito di Giacomo, Barone di Bombetta da Castrogiovanni (1591). Da tale unione nacque Giovanni Tommaso e Francesco Petruso Giovan Tommaso, quale figlio primogenito, si investì degli spettanti titoli, il 26 Gennaio 1622 per la morte della madre Maria Falanga in Petruso e per il passaggio della corona da Filippo III a Filippo IV.

Maria Falanga vedova di Massimiliano Petruso, contrasse seconde nozze con … Notarbartolo, figlio di Antonina Falanga e  Giovanni Matteo 8° barone di Casal di Pietra (in conto di dote di once 60, 1595).

Angela, madre di Maria e vedova di Giovanni Tommaso Falanga contrasse seconde nozze con Vincenzo Notarbartolo 7° barone di Casale di Pietre (14/03/1574).

Da dette nozze nacquero Aquilina (che sposa il 03/02/1574 don Giovanni Antonio Monteacuto) e Giovan Matteo 8° barone di Casal di Pietra.
Quest’ultimo sposò in prime nozze Cecilia Conti  e in seconde nozze (01/08/1589) donna Antonina figlia di Melchiorre e donna Giacoma Jacopella (1620).

Degni di nota:

  • Michelangelo Falanga (fig.1) depositario e tesoriere del monastero della Reepentite (Fondo Notarile vol.1665 c.8 10/05/1665 agli atti del notaio Gioacchino Vulturo).

    Descritto da Padre Giovanni cappuccino : "D. Michel'Angelus Sfalanga Martir in patienzia e socius in Perfectione et directiones spiritus in Monasteriis"

  • Michelangelo Falanga Reverendo Sacerdote chiesa S.Tommaso adiacente al monastero dei Santa Maria delle Grazie (Fondo Notarile vol.1612 c.385 anno 1741 agli atti del notaio Salamone Mariano)


  • Pietro Sfalanga (fig.2), parroco di san Tommaso, descritto da Padre Giovanni cappuccino : "D.Petrus Sfalanga parrocus D.Tomae multis virtutibus ornatus, et composizione fecundus"



Il ramo originato da Giovan Tommaso
si estinse nella famiglia Petroso


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2) Antonina Falanga figlia di  Melchiorre da Castrogiovanni e donna Giacoma Jacopella contrasse matrimonio (1589) con Matteo figlio di Giovanni Matteo Notarbartolo di Casal di Pietra.

Questo ramo si estinse nella FAMIGLIA NOTARBARTOLO
(vedasi ramo di GIOVAN TOMMASO DI CASTROGIOVANNI)



I testi a lato sono pubblicati
sul II volume di
"Storia di Castrogiovanni" di
Padre Giovanni cappuccino.

Epigramma dedicato ad Enna

Enna parens florum, florum gratissima nutrix
Serta tibi puero, stemma diemque dedit.
Ergo Horigeros inter nutritus odores
Et redoles Hyblam, flores, et Omen habes.
Si loqueris, iacis ore rosas, iaci ora ligustra.
Si graderis, violas. lilia serta seris;
Hinc tua sagratae currunt ad mella melissae.
Exedera doctorem, dum putat ipse suum
Oh' florum soboles. florum iucunda propago
Flos es? An es doctor?
Mundus utrumque putat.

Devotissimo di cuore D. Pietro Sfalanga.

Madrigale di Pietro Sfalanga dedicato a Padre Giovanni cappuccino

Madrigale.
Miro, o sublime Eroe
Che scorron men lucenti
Al  Tago, al Gange l'onde
Ancorché han piume d'or sponde d'argenti
Del tuo Castalio fonte
che da loro, eloquente
Ad illustrar di splendor I' humana mente
Ansi il tuo nome accenda
Le tue più eccelse glorie ad ogni penna
Dai Padri Capuccini in te facondo
Nacque, or il Sole a trionfar nel mondo


Affezionatissimo di Cuore D. Pietro Sfalanga.

Reciproche lodi di stima tra Padre Giovanni e Don Pietro Sfalanga

Cantate festosi. o spiriti dell'Etre
L'armoniche cetre, sonate gioiosi
Ridite; Bandite;
Col suono, col canto
Di Sfalanga il bel vanto
E dal gran Pietro l'alte memorie
Coronino nel Ciel novelle glorie

Devotissimo servo P. Giovanni da Castrogiovanni Teologo Cappuccino;



Quai gran preggi. oh Giovanni, e quai talenti
Adeguar ti poss'io sublime ingegno
Se dai qual Tullio alla Trinacria degno
Fecondo di facondia ampi torrenti?
Eterna d'Enna pure i gran portenti
Freggio, ed antico, onor del nostro Regno
Che rampollando lodi al tuo bel pegno
Tributarie haverai penne eloquenti
Della tua fania il Mondo or goda il canto!
E delle glorie tue sempre felice
Eco ne sia di la dal Nilo, al Xanto!
Si che contro l'oblio o mai ci dice
Delle patrie memorie unico il vanto
Aquila del saper. nuova fenice;

Affezionatissimo di cuor D. Pietro Sfalanga




Descrizione dello Stemma
del Ramo di Messina
– di verde, alla banda accompagnata
in campo da un monte di tre cime,
il tutto d’oro
– titolo nobile.

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3) Giuseppe Falanga di Castrogiovanni diede origine alla linea dei nobili di Messina.

Degno di nota:
• Michele Falanga (1865) figlio di don Giuseppe e Grazia Bordino, scrittore e Poeta.
(RAMO AD OGGI FIORENTE)

Documenti del ramo messinese dalla famiglia Falanga:



Giuseppe Falanga
- Ufficiale Regia Marina -
nato nel 1831

Dedica di Michele Falanga al barone Aldisio La Lumia
per averlo salvato nel disastro del terremoto nel 1908.





Rendimendo di grazia di Michele Falanga
per lo scampato pericolo del Principe Umberto di Savoia 1929


Fonti:
• San Martino De Spucches,  “La Storia dei Feudi e Titoli Nobiliari di Sicilia dalle origini ai nostri giorni”  edito Boccone del Povero, 1923, Palermo;
• G.B. Crollalanza, “Dizionario Storico Blasonico” edito Direzione Giornale Araldico, 1886, Pisa;
• E.Igor Mineo, “Nobiltà di Stato” edito Donzelli, 2001, Roma;
• Fra Don Andrea Minutolo “Memorie del Gran Priorato di Messina” 1699, Palermo;
• Miscellanea Documenti Archivio di Stato - Enna;
• Miscellanea Documenti Archivio Storico di Stato sez. Beni Culturali – Messina.
• Padre Giovanni cappuccino, Storia di Castrogiovanni.

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